ucciso in un agguato dei terroristi delle Brigate Rosse il 12 febbraio del 1980 all’ingresso della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma La Sapienza. La mattinata è trascorsa all’interno dell’aula udienze del Tribuale e l’occasione è servita per avvicinare i ragazzi e le ragazze del nostro istituto alla figura del grande politico, professore e uomo impegnato nel sociale. Ancora è vivo l’insegnamento di Vittorio Bachelet in tanti che lo hanno conosciuto e che ne hanno apprezzato la caratura umana e politica. La violenza delle Brigate Rosse e i sette colpi di arma da fuoco esplosi e che lo hanno colpito e ucciso, di fronte agli occhi sbigottiti dei suoi alunni, non sono riusciti a spegnere la grande fiamma dell’impegno politico e la grande fede del presidente dell’Azione Cattolica che si sono trasferiti nei suoi allievi e che è risuonata nel giorno del suo funerale nelle parole dell’allora venticinquenne figlio Giovanni: “Preghiamo per il nostro presidente Sandro Pertini, per i nostri governanti, per tutti i giudici, i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia e quanti oggi, nelle diverse responsabilità, nella società , nel Parlamento, nelle strade continuano a combattere in prima fila la battaglia per la democrazia, con coraggio e amore. Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papaà, perché senza togliere nulla alla giustizia, che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri”. Ecco, in tempi come quelli contemporanei, così confusamente vincolati agli inganni della società dei social e alla moltiplicazione delle notizie connotate di ideologica mollezza sia exemplium di rigore scientifico, umanità e perdono.